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sabato 5 maggio 2012

Kepler-22b: il pianeta che assomiglia alla Terra


Kepler-22b: 

 il pianeta che assomiglia alla Terra


Kepler-20e e Kepler 20f sono due fratelli adottivi della Terra. Rocciosi e propensi ad ospitare la vita umana, ma troppo vicini alla loro stella e quindi troppo caldi.  Questi sono i primi due pianeti di “taglia” terrestre di cui sia mai stato osservato il transito attorno a una stella simile al Sole. Kepler-20e è leggermente più piccolo di Venere, e il suo diametro misura 11mila chilometri. Kepler-20f è un po’ più grande della Terra e il suo diametro è di circa 14mila chilometri. Il nostro pianeta, con i suoi 12.744 chilometri, sarebbe dunque una via di mezzo.
Entrambi i pianeti risiedono in un sistema a cinque chiamato Kepler-20, che dista circa 1.000 anni luce, nella costellazione della Lyra e ruotano intorno alla Stella da una distanza simile tra quella che vi è tra il Sole e Mercurio.

La scoperta è stata annunciata qualche giorno fa sull’edizione online della rivista Nature e si deve a un gruppo di ricerca coordinato dall’astronomo Francois Fressin, del centro americano per l’astrofisica Harvard-Smithsonian.

E la caccia ai pianeti extrasolari del telescopio Kepler continua a dare i suoi frutti.  Qualche settimana fa era stato scoperto Kleper 22-B, presto ribattezzato il gemello della Terra perché promettente candidato per ospitare la vita.
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 La NASA ha individuato un pianeta che assomiglia alla Terra, con una distanza dal suo Sole molto a quella della nostra stella e caratteristiche che potrebbero renderlo un ottimo candidato per ospitare la vita: si chiama Kepler-22b ed è a 600 anni luce dalla Terra.

Kepler 22-b promette grandi sorprese. Il "pianeta gemello della Terra" sconvolgerà il nostro modo di guardare allo spazio? Chissà. Spesso abbiamo letto su diari, muri, e spot “Fermate il mondo, voglio scendere”, forse tra qualche anno leggeremo “Fermate il mondo, cambio pianeta”. La Nasa ha infatti individuato questo pianeta simile alla Terra. Si chiama Kepler 22-B, si trova a 600 anni luce da noi, ha un raggio due volte e mezzo più grande del nostro Mondo e un anno di 290 giorni.
Secondo i ricercatori il pianeta Kepler 22-B orbiterebbe attorno al proprio sole, simile al nostro, a una distanza del 15% inferiore a quella della Terra dal Sole e riceverebbe una quantità di calore adatta a mantenere sulla sua superficie una temperatura media (circa 22 gradi) tale da permettere l’esistenza di acqua liquida in superficie. Le sue caratteristiche lo rendono il miglior candidato ad ospitare vite umane.

Ma chissà, se in realtà, Kepler 22b, gemello della Terra non è già abitato. E allora i marziani potrebbero esistere veramente. Magari, anche loro come noi, in questi giorni combattono con la crisi economica, oppure vivono il loro momento di splendore. Chissà se fanno il bagno negli oceani e se le loro acque sono abitate da squali o delfini. Chissà se i loro sacchetti della spesa sono biodegradabili, se fanno la differenziata e se hanno un sistema di riciclo molto più avanzato del nostro. I nostri  ipotetici “cugini” avranno due occhi e due gambe o cammineranno ancora a quattro zampe?


Fantasie, dubbi e perplessità di una scoperta ancora da “scoprire”. I ricercatori non hanno potuto ancora appurare se Kepler 22-B abbia una composizione di genere rocciosa, come Terra o Marte, oppure gassosa, come Giove o Nettuno, ma la sua individuazione è un importantissimo passo in avanti verso la ricerca di pianeti simili alla Terra. L’astronomo vaticano padre Guy Consolmagno, qualche giorno fa,  ha dato il benvenuto a eventuali forme di vita extraterrestri e aggiunto che, se incontrasse un alieno, sarebbe felice di battezzarlo.

Coincidenze strane e felici. Forse, dovremmo iniziare a preparare il fonte battesimale.
Kepler 22-b: .
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